Chiudono le scuole dei piccoli comuni di montagna?

Martedì 21 Ottobre 2008 10:00 amministratore Aree tematiche - Focus on
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Chiudono le scuole nei piccoli comuni di montagna?Secondo i sindacati saranno più di 800 i piccoli comuni che dovranno rinunciare alla scuola sul loro territorio.   La parola d'ordine in materia di scuola sembra essere ''tagliare''. Via il modulo dei tre maestri alle elementari, con conseguente riduzione dell'organico, stop al turn over, con taglio di 87mila cattedre e infine probabile chiusura di circa quasi 4.200 scuole con meno di 50 alunni. Quest'ultimo punto, in particolare, ha incassato la protesta, oltre che dei sindacati, anche di Regioni e Enti locali che minacciano di ricorrere alla Consulta per un provvedimento che a loro parere mette in ginocchio tante piccole realtà presenti sul nostro territorio, negando quindi un diritto, quello all'istruzione, sancito dagli articoli 33 e 34 della nostra Carta costituzionale.

L’imposizione di obiettivi numerici a scala regionale rischia di creare situazioni di svantaggio rispetto alla piena garanzia del diritto all’istruzione per i cittadini dei comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, che in Italia sono il 72% del totale.

Ecco dove sono dislocate le oltre duemila scuole (su un totale di circa 42mila istituti scolastici, dati del Ministero), che specie nei piccoli Comuni, rischiano la chiusura come conseguenza di leggi accorpamenti o tagli di istituti. Le Regioni del nord quelle con il più alto numero di scuole a numero ridotto. Guida la classifica il Piemonte, seguito dalla Lombardia, ma a conti fatti il 59% dei comuni che contano sul proprio territorio scuole con meno di 50 alunni é al nord.

Questo dato e' ancora più evidente se si analizzano le province italiane con comuni che presentano scuole con appena 20 alunni. Tra queste, ad esempio, in Piemonte, le province di Cuneo e Torino ne presentano 15, mentre in Lombardia Bergamo conta 9 comuni, Brescia, Pavia e Como ne ospitano 5 ciascuna.

In totale, secondo i dati del MIUR sono circa diecimila le scuole elementari medie e superiori con meno di 100 alunni, che potrebbero essere interessate dal provvedimento; mentre quelle che rischiano più facilmente la chiusura già ad aprile dal prossimo anno scolastico sono quelle con meno di 50 alunni , circa 4.200 escluse le materne, mentre oltre 2.000 istituti scolastici con meno di 500 alunni saranno sottoposti a accorpamento.

Una preoccupazione rilanciata anche dall'Anci e dalle Comunità locali, che temono che la politica di tagli annunciata dal Ministro Gelmini, possa incidere negativamente sulla parità di condizioni di accesso al diritto all'istruzione e alla qualità da garantire su tutto il territorio.

Per la Basilicata per esempio la situazione prevista è pesante ed insostenibile: 150 classi in meno e circa 500 docenti in meno già da quest’anno.

In questo panorama le scuole più piccole rappresentano solo un costo e diventano quindi le principali vittime del processo di razionalizzazione della rete scolastica.

In assenza di criteri specifici per queste realtà si rischia quindi la chiusura di migliaia di plessi scolastici, situati nei piccoli comuni al di sotto dei 5000 abitanti con aumento del disagio per le famiglie, a causa del pendolarismo degli alunni anche molto piccoli, e per gli enti locali che dovranno sostituirsi allo Stato per garantire il diritto allo studio nelle realtà più svantaggiate.

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